IMMENSITA'

 

Raggi di luna, sfibrati dalle tenui foglie
del salice, immergono tremolanti l'ultimo grillo
che risponde sibilando al gracidio delle rane.

Mentre affondo nel crepitar della ghiaia
passi laceranti la quiete notturna
anche il grillo tace immobile nell'attesa.

Nelle campagne sudate dall'umidità della notte
un cane rompe l'istante del nuovo silenzio.
Ed ancora tutto tace.

Immerso nel buio assaporo questa nuova intimità.
Io sono, nel silenzio, la campagna, l'ombra,
la quiete, la natura, il mondo.

Nel crescere del silenzio la mia statura è infinita
e mille domande irrisolte trovano
nella pace risposta.

Riaffioro dall'ombra ed entro nel tepore della casa.
Il grillo non più intimorito riprende il suo canto
miscelandolo con il volgare confabular delle rane.

Ed  io riacquisto la dimensione dimenticata.

 

 

 

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